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La Famiglia Cottini, proprietaria dell’azienda Monte Zovo, ha fatto della filosofia sostenibile il suo punto di forza, adottando un approccio consapevole dell’uso delle risorse, cercando di limitare i consumi energetici e gli sprechi. Il vino che meglio rappresenta la filosofia produttiva della famiglia Cottini è il Calinverno, un rosso nato dal doppio appassimento delle uve, capace di restituire nel calice la tradizione dei metodi locali di vinificazione, i vitigni autoctoni e internazionali più rappresentativi e la produzione attenta all’ambiente e alla sostenibilità.
La Falanghina Campi Flegrei è un vino che nasce da una viticultura eroica, su terrazzamenti posti su storiche colline vulcaniche del Parco Naturale degli Astroni. La bassa resa per ettaro e la vendemmia tardiva producono questo vino a tiratura limitata che racchiude la massima espressione della tipicità del territorio.
Gambero Rosso: 3 bicchieri( vini eccellenti nelle loro rispettive categorie )
La Falanghina Campi Flegrei è un vino che nasce da una viticultura eroica, su terrazzamenti posti su storiche colline vulcaniche del Parco Naturale degli Astroni. La bassa resa per ettaro e la vendemmia tardiva producono questo vino a tiratura limitata che racchiude la massima espressione della tipicità del territorio.
Gambero Rosso: 2 bicchieri( vini da molto buoni a ottimi nelle loro rispettive categorie )
Dal più bell’appezzamento dei vigneti, chiamato da generazioni di contadini “Campo del Guardiano”, nasce questa selezione di Orvieto Classico Superiore. La complessità degli aromi e la freschezza del frutto restano intatti con il passare degli anni, dimostrando la sua sorprendente capacità di invecchiamento.
Gambero Rosso: 2 bicchieri ( vini da molto buoni ad ottimi che hanno raggiunto le degustazioni finali)
Le Guide de l’Espresso: in classifica tra i 100 vini da conservare con cura per il giusto tempo, per trarne tutte le gioie che promettono
Dal più bell’appezzamento dei vigneti, chiamato da generazioni di contadini “Campo del Guardiano”, nasce questa selezione di Orvieto Classico Superiore. La complessità degli aromi e la freschezza del frutto restano intatti con il passare degli anni, dimostrando la sua sorprendente capacità di invecchiamento.
Gambero Rosso: 2 bicchieri ( vini da molto buoni ad ottimi che hanno raggiunto le degustazioni finali)
Le Guide de l’Espresso: in classifica tra i 100 vini da conservare con cura per il giusto tempo, per trarne tutte le gioie che promettono
Il Conero Riserva Campo San Giorgio è il grande rosso Umani Ronchi. Un montepulciano in purezza che sa esprimere eleganza e un legame fortissimo con il territorio. Il nome è l’appellativo catastale di una particella del comune di Osimo che si è distinta, dopo diverse vendemmie, per espressività e unicità caratteriale. L’etichetta è volutamente retrò, è stata disegnata a mano, a china, per sottolineare come questo vino sia il risultato di un’esperienza lunga, fatta di ricerca e sperimentazioni, sul vitigno Montepulciano.
Gambero Rosso: 2 bicchieri ( vini da molto buoni ad ottimi nelle loro rispettive categorie)
Una annata perfetta per gli enologi e che sta regalando incredibili successi ai vini di questa vendemmia. Il Fiano è ricco di sentori di idrocarburi, un termine che potrebbe fare arricciare il naso a chi non mastica di vino, ma che è indice di una enorme piacevolezza e complessità al naso. Leggera surmaturazione che non incide sulla freschezza, un passaggio in legno sempre molto ben dosato
Crù aziendale di gran pregio. Nasce su una bellissima vigna argillosa di Lapio e regala un totale appagamento. Questa bottiglia conferma le incredibili potenzialità ancora inespresse del Fiano di Avellino e colpisce tutti per l’incredibile evoluzione del Fiano e il perfetto bilanciamento ottenuto. Un tripudio di sensazioni, un vino, come un grande piatto, non deve essere mai monocorde: freschezza, complessità, vivacità ed energia di una beva varia e soddisfacente
Crù aziendale di gran pregio. Non finisce mai di stupire la longevità del Fiano di Avellino. Il CampoRe di Terredora non sfugge a questa regola, anzi, contribuisce ad alimentare la leggenda di grandi bianchi che migliorano con il tempo e che sono in grado di sfidare qualunque etichetta. Il CampoRe è una etichetta di riferimento per il Fiano di Avellino, la 2009 particolarmente elegante, minerale, fresca con toni fumé.
Crù aziendale di gran pregio. In Campania la storia dell’uomo è intimamente legata a quella della vite e l’impegno di Terredora è portare in ogni bicchiere il gusto di questa terra affascinante, resa generosa dal fuoco dei vulcani e dal sole.
Gambero Rosso: 2 bicchieri ( vini valutati nelle precedenti edizioni della guida da molto buoni ad ottimi)
Crù aziendale di gran pregio. In Campania la storia dell’uomo è intimamente legata a quella della vite e l’impegno di Terredora è portare in ogni bicchiere il gusto di questa terra affascinante, resa generosa dal fuoco dei vulcani e dal sole.
Gambero Rosso: 1 bicchiere ( vini buoni nelle loro rispettive categorie)
La robustezza del Montepulciano, l’originalità del Nero Buono di Cori e in piccola percentuale l’eleganza del Cesanese, contribuiscono a formare il CAPOLEMOLE ROSSO
Gambero Rosso: 1 bicchiere ( vini buoni nelle loro rispettive categorie)
E’ il Bellone, vitigno autoctono da sempre coltivato nella ridente e rigogliosa campagna Corese, a caratterizzare il CAPOLEMOLE BIANCO. Marco Carpineti è attualmente uno dei più ferventi sostenitori di vitigni autoctoni che erano ormai quasi scomparsi nel territorio laziale. E il Bellone è forse quello a bacca bianca più importante e diffuso nella regione.
Gambero Rosso: 2 bicchieri ( vini valutati nella precedenti edizioni da molto buoni a ottimi nelle loro rispettive categorie)
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Il Capozzano è il vino top della cantina, di cui si producono solo 4.000 bottiglie, con rese tra i 40 ed i 50 q per ettaro. Un vino sicuramente complesso ma estremamente piacevole, di una eleganza strepitosa e che esalta tutte le qualità dell’uva Cesanese
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Il Capozzano è il vino top della cantina, di cui si producono solo 4.000 bottiglie, con rese tra i 40 ed i 50 q per ettaro. Un vino sicuramente complesso ma estremamente piacevole, di una eleganza strepitosa e che esalta tutte le qualità dell’uva Cesanese
L’eccellenza della tecnologia al servizio della tradizione
L’azienda Agricola Donato Giangirolami lavora con attrezzature tecnologiche all’avanguardia, che permettono di preservare il vino dagli agenti esterni e di rispettare in toto la sua naturalezza. I serbatoi sono tutti in acciaio Inox e dispongono di uno scambiatore per il controllo della temperatura. I vinificatori in acciaio Inox utilizzano il metodo Bosio o a cappello sommerso, che permette l’automazione efficace di una tecnica antica. La pressa è l’ultimo ritrovato della tecnologia: estrae delicatamente il mosto e il vino (0,7 atm), lavora sottovuoto (vacuum system) e con l’aiuto del gas inerte (azoto) le vinacce non sono mai a contatto con l’aria. Grazie al sistema del sottovuoto la spremitura delle vinacce è eseguita in maniera soffice e permette di ottenere il mosto migliore. L’azoto ne evita l’ossidazione e agevola l’operatore nel rispetto del regolamento europeo del vino biologico, consentendo di ridurre drasticamente le sostanze antiossidanti (anidride solforosa).
Le guide dell’Espresso: consigliato tra i 100 vini da comprare per il miglior rapporto qualità prezzo
Cassetta in legno 3 bottiglie
Proveniente dalle più antiche vigne di Carmenère questo vino, con una innata capacità evolutiva, esprime l’essenza del territorio. Il Carmènere di San Leonardo è un vino rosso molto elegante e piacevolmente erbaceo. E’ un vino che oggi, grazie ad attente selezioni e particolari cure, riesce ad avere una precisa e inconfondibile identità.
“Siamo determinati a creare vini ben caratterizzati, che siano diretta espressione del territorio e comunichino il nostro spirito e personalità, attraverso l’estrema attenzione per ogni particolare, la ricerca tenace della qualità, la meticolosa cura dei vigneti e le pazienti pratiche in cantina.” CARLO GUERRIERI GONZAGA
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Carrubo, prodotto da una selezione di uve provenienti dei vigneti di tenuta, nasce dall’ambizione di rappresentare il carattere e il fascino del territorio pugliese attraverso la varietà principe di questa denominazione: il Primitivo.
Curiosità
Aleatico – winespace
Apr 15th, 2021
