Il vino dovrebbe essere mangiato, è troppo buono per essere solo bevuto. (Jonathan Swift)
Istintivamente siamo portati a credere che il colore del vino bianco dipenda dal colore dell’uva con cui esso è prodotto, ma in realtà questo è vero solo in parte. E’ infatti possibile ottenere vini bianchi anche da uve nere, così come da uve bianche è possibile ricavare vini tendenti al colore arancio: i macerati. I vini bianchi possono presentare uno spettro di colori che va dal giallo intenso al marrone e all’arancione, assumere sfumature verdi e con l’affinamento in bottiglia evolvere verso un colore bruno, attraverso l’oro e l’ambra.
Che cosa determina dunque il colore del vino bianco?
La tonalità del vino bianco può dipendere da molti fattori, che vanno dalla sua acidità all’ossidazione dei polifenoli, fino ai pigmenti presenti o antociani. Ciò che però rende il colore del vino bianco differente dal vino rosso, è essenzialmente il processo di vinificazione: il fattore distintivo tra la vinificazione in bianco e quella in rosso è l’assenza di contatto con la buccia dell’uva durante il processo di fermentazione.
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