Vino dolce ottenuto dall’appassimento dell’uva sui graticci. E’ la versione tradizionale del Sagrantino. Il nome deriva dal latino sacer: vino sacro consumato durante le feste della tradizione cristiana.Il Montefalco Sagrantino Passito DOCG di Antonelli è uno straordinario vino da meditazione, perfetto per concludere una bella cena tra amici.
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L’unico vino naturale dell’azienda. Ed è veramente qualcosa di unico. Ha una storia differente rispetto agli altri, anzi una natura differente. È un progetto di Giovanni Dubini per continuare un metodo di vinificazione antichissimo e soprattutto lento. Qualcosa che appartiene a un mondo passato, che non c’è più. La produzione è limitata, millesimata. Una bottiglia di pregio, con la cera al posto della classica capsula. Da una piccolissima vigna impiantata in modo promiscuo con uve Procanico, Verdello e Malvasia mescolate nei filari proprio come da usanze tradizionali della zona, nasce “Musco”. Prodotto con utensili e attrezzature antiche in una grotta di tufo scavata sotto un bosco di castagni, senza utilizzo di energia elettrica, matura in botti di castagno e affina prima in damigiana e successivamente in bottiglia per diversi mesi. Anche l’imbottigliamento avviene manualmente. Un vino ottenuto “per desiderio di chi con consapevolezza, sapere ed utensili antichi vuole mantenere vivo il ricordo di una storia senza tempo”
Gambero Rosso: 2 bicchieri( vini da molto buoni ad ottimi che hanno raggiunto le degustazioni finali)
Prodotto dal 1990 esclusivamente da uve Pinot Nero è, in un certo senso, “l’alter ego” del Cervaro: insieme rappresentano le due diverse espressioni dell’anima complessa e raffinata del Castello della Sala. Il Pinot Nero trova al Castello della Sala, storica terra dei bianchi, un espressione autentica e tipica, capace di raccontare il profondo carattere territoriale. Un vino complesso, di grande stile, una interpretazione dei Marchesi Antinori di gran classe
Gambero Rosso: 2 bicchieri ( vini da molto buoni ad ottimi nelle loro rispettive categorie)
Nel Piviere San Donato, la contrada medioevale che comprendeva il Palazzone, non poteva mancare il vitigno rosso più autentico del territorio umbro, il Sangiovese. Dalle migliori esposizioni dei vigneti dell’azienda e da una rigorosa selezione delle uve nasce il Piviere, frutto della filosofia produttiva orientata a valorizzare i vitigni tradizionali.
Gambero Rosso: 1 bicchiere ( vini buoni nelle loro rispettive categorie)
Grandissimo vino, capace di invecchiare per decenni addirittura migliorandosi. Per la sua complessità , è atto ad un invecchiamento medio di 30-35 anni. Icona della cantina Lungarotti, Vigna Monticchio è un vino che si distingue per classe ed eleganza. Dal verbo latino rubescere che significa arrossire, indicando la convivialità che sa portare in tavola
Gambero Rosso: 3 bicchieri( vini eccellenti nelle loro rispettive categorie )
Vino quotidiano dal notevolissimo rapporto qualità-prezzo, sa addirittura riservare sorprese con un ulteriore affinamento in cantina. Un rosso fresco capace di andare incontro ai gusti più diversi grazie a un invidiabile equilibrio e profumi fragranti e accattivanti
Gambero Rosso: 2 bicchieri( vini da molto buoni ad ottimi nelle loro rispettive categorie)
Rosso di grande ricchezza, di struttura densa e profonda eleganza. Il Montefalco Sagrantino Lungarotti è l’etichetta che appaga anche i palati più esigenti.
Il Sagrantino passito di Lungarotti nasce da una lavorazione in purezza del nobile vitigno umbro che in questo caso rivela tutta la sua versatilità, essendo capace di regalare grandi soddisfazioni anche in questa particolare versione dolce. Vino dalle grandi capacità evolutive in bottiglia, può tranquillamente essere lasciato per anni.
Rosso di grande struttura e da lungo invecchiamento. E’ considerato il primo vero “Superumbrian” che porta la firma di Giorgio Lungarotti, il quale introdusse il Cabernet Sauvignon in Umbria negli anni ’60 e fu tra i primi in Italia ad utilizzarlo con il Sangiovese.
Gambero Rosso: 2 bicchieri( vini da molto buoni ad ottimi che hanno raggiunto le degustazioni finali)
Nel Piviere San Donato, la contrada medioevale che comprendeva il Palazzone, non poteva mancare il vitigno rosso più autentico del territorio umbro, il Sangiovese. Dalle migliori esposizioni dei vigneti dell’azienda e da una rigorosa selezione delle uve nasce il Piviere, frutto della filosofia produttiva orientata a valorizzare i vitigni tradizionali.
L’esperienza ha permesso negli anni di scegliere nei vigneti del Palazzone piccole porzioni di terreno dove ottime esposizioni e opportune potature, che limitano la produzione, permettono di ottenere grappoli migliori di Procanico e Grechetto selezionati per produrre il Terre Vineate, un nome che evoca catasti medioevali.
Gambero Rosso: 2 biccheiri (vini da molto buoni ad ottimi nelle loro rispettive categorie)
Le Guide de l’Espresso: in classifica tra i 100 vini da conservare con cura per il giusto tempo, per trarne tutte le gioie che promettono
Il nome di questo vino è strettamente legato a quello del paese di Torgiano. Questo deriva da una torre presente in epoca romana e dedicata al dio Giano, poi ricostruita in epoca medioevale che ne è oggi il simbolo, la Torre di Giano. Il Torre di Giano di Lungarotti è un bianco fresco e leggero adatto nelle serate estive e per uso quotidiano
Gambero Rosso: 1 bicchiere ( vini buoni nelle loro rispettive categorie)
Autoctono da sempre radicato e circoscritto nella valle che da Spoleto risale verso Foligno, lo Spoletino è riemerso dall’oblio nell’ultimo ventennio. Lo Spoletino si distingue sempre per gli aromi penetranti di erbe e spezie che, nel tempo, virano verso l’idrocarburo e per la capacità di affrontare gli anni alla pari di un grande Riesling: tutti elementi che ne rafforzano l’appeal contemporaneo e lo rendono il partito ideale per chi è in cerca di qualcosa d’insolito e genuino.
Il Trebbiano Spoletino è una varietà tipica del territorio che si estende tra Montefalco, Trevi e Spoleto; forse il nome deriva da “Trebium”, Trevi in latino. Vitigno di fatto scomparso per anni, ma solo parzialmente dimenticato fino alla sua recente riscoperta, che finalmente ha dato alla zona la possibilità di produrre anche vini bianchi dalla lunga e interessante prospettiva, oltre ai già conosciuti rossi. Vitigno versatile e sorprendente per i risultati che restituisce in relazione a diverse tecniche di vinificazione a affinamento. Proprio con l’ “Anteprima Tonda”, a base di 100% Trebbiano Spoletino, l’azienda Antonelli ha, per la prima volta, testato anfore, sia di ceramica che di terracotta.
Questo Rosato ottenuto da uve di Sagrantino in purezza si è dimostrato un vino di carattere deciso tipico della varietà. Un vino decisamente ben equilibrato in tutte le sue componenti, perfetto per essere gustato con soddisfazione in cene importanti.
Sin da quando è nato il progetto di questo nuovo vino, in Azienda è sempre stato indicato come “il bio” e così hanno deciso di chiamarlo. “Ilbio” è un rosso di media struttura, dotato di buona longevità e versatilità. Una etichetta in cui Lungarotti interpreta il Sagrantino in una veste più semplice senza far perdere a questo nobile vitigno la sua forte personalità.
Gambero Rosso: 2 bicchieri ( vini da molto buoni ad ottimi nelle loro rispettive categorie)
Un blend ottenuto da uve Grechetto, Sauvignon Blanc, Procanico (Trebbiano Toscano) e Malvasia che, a seconda delle annate, la percentuale di ognuna cambia, così da creare un vino che mantenga un alto livello qualitativo senza forzature. La raccolta tardiva delle uve permette una concentrazione di zuccheri negli acini che si ritrovano poi nel bicchiere. Un vino dolce dal sapore antico
Gambero Rosso: 3 bicchieri( vini eccellenti nelle loro rispettive categorie )
Curiosità
Aleatico – winespace
Apr 15th, 2021
