Vitigno tradizionale della California. È da più di cento anni che è coltivato sulla costa occidentale degli Stati Uniti. Malgrado i vini bianchi siano lì molto di moda, è il vitigno più coltivato negli Stati Uniti. Nel 1820 George Gibbs, proprietario di una scuola di enologia, importò dall’Austria diversi vitigni, tra cui lo Zinfandel. Per molto tempo si è pensato che il responsabile fosse l’ungherese Agoston Haraszthy. Anche le origini sono state a lungo molto controverse. Le più recenti analisi hanno dimostrato che lo Zinfandel è identico al vitigno italiano Primitivo, ma anche all’uva croata Crljenak Kaštelanski (Okatac).

Lo Zinfandel ha molte facce: si trova come vino rosato dolciastro da picnic – il cosiddetto White Zinfandel –, come vino rosso scuro e rigido, di grande complessità e adatto a decenni di invecchiamento, o come vino in stile Beaujolais.

Vinificate in bianco, ossia senza la buccia, le uve Zinfandel servono come base secca per gli spumanti e come vino di fondo per il Porto californiano, un vino da dessert fortificato.

In California è richiesto oggi un particolare stile di vino: scuro, vigoroso con un pronunciato carattere fruttato e speziato. Un numero sempre maggiore di produttori seguono questo tipo di vini Zinfandel, e il risultato è notevole.

Riscuotono molto successo e sono molto particolari i cosiddetti Old Vine Zinfandel che provengono da vecchie vigne. Anche in Sudafrica e in Australia si coltivano ora vigneti di Zinfandel, ottenendo in parte ottimi risultati. Le caratteristiche organolettiche dello ZinfandeI rosso sono: speziato, pepato con aromi di mora, rosa canina e prugne cotte.

Prodotto quasi sempre in purezza, ha un colore rosso rubino intenso, asciutto, abbastanza tannico ma meno robusto del Cabernet Sauvignon.