La Vitovska è un vitigno a bacca bianca che divide la sua origine e diffusione tra la provincia di Trieste e la Slovenia, nella zona prima territorio italiano fino alla seconda guerra mondiale. Il nome di origine slovena, potrebbe derivare dalla località di Vitolje o, secondo altri studiosi, dal termine vitez, cioè “vino del cavaliere”. La particolarità di questo vitigno è che cresce solo in questa piccola porzione di territorio e non si conoscono varietà simili in tutto il Mediterraneo.

Probabilmente il vitigno è presente nel Friuli, in particolare nel Carso, e nella Svolvenia da tempo immemorabile, ma non ci sono fonti storiche certe che possano attestare un qualche raccolto riguardante il passato. Quel che si sa è che probabilmente la Vitovska era presente già in epoca romana, autoctona delle regione e antichissima. Questo si desume dalla coltivazione della zona che avviene spesso con il Terrano, conosciuto già da Greci e Romani.

Il vitigno presenta grappoli di forma piramidale e compatti, con bacche sferiche, verdi. Viene coltivato nel Carso, su terreni di rocce bianco-grigie, chiaramente calcarei, identificativi di una zona come il Carso, con una buona componente gessosa. Questi terreni sono molto fertili, nonostante l’aspetto esteriore. Le varie epoche, germogliamento, vendemmia ad esempio, sono abbastanza precoci, e il vitigno viene allevato con sistemi a spalliera, e l’uva possiede una polpa succosa insapore.

Nonostante il sapore neutro dei suoi chicchi, dalla Vitovska si vinificano vini di buona personalità e spessore, semiaromatici con una gamma olfattiva tutta incentrata sul fruttato e l’erbaceo. Il profumo caratteristico è quello della pera Williams, con bei tocchi di salvia in chiusura. Il palato è dotato di una buona struttura, con un bell’equilibrio tra la sapidità e l’acidità che mantiene il vino fresco e ben presente, con un corpo generalmente solido. I gusti sono sempre secchi e ben si sposano con gli antipasti di salumi freschi o di mare, come il baccalà, ma il vino del Vitovska può essere servito benissimo in aperitivo. I colori sono quelli classici del paglierino brillante. Negli ultimi decenni, dopo essere stato sempre usato per gli assemblaggi con il Malvasia Istriana, il vitigno sta ottenendo buoni risultati anche in purezza, grazie alle sperimentazioni eseguite dai produttori locali, sia friulani che sloveni. Questo ha portato anche ad alcune versioni affinate che svelano oltre la vinosità della gioventù, anche dei palati morbidi e setosi in affinamento, quando l’acidità si attenua per far posto a strutture più amabili. Il vino è però oscurato dai numerosi grandi bianchi friulani, che con le loro viti autoctone e non, rappresentano un pregio di assoluto rilievo per la regione. Nella denominazione di origine DOC Carso Vitovska è riuscito comunque a ritagliarsi il suo spazio e sempre più produttori sembrano interessati alle vinificazioni.