Il Vermentino è un vitigno a bacca bianca molto pregiato, coltivato in prevalenza in Liguria, con alcune estensioni in Toscana e in Sardegna, mentre al di fuori dell’Italia lo si trova nella Francia del sud, nella regione del Languedoc-Roussillon, e in Corsica, sotto il nome di Malvoisie Précoce d’Espagne o Malvoisie à gros Grains. Quando coltivato in Lunigiana il nome utilizzato è Vermentino Reale.

Non se ne conosce bene l’origine, per cui gli esperti stanno ancora valutando le varie ipotesi. Tra le varie origini presupposte vi è quella araba e quella spagnola, ma anche quella che lo vuole come derivante dal gruppo delle Malvasie. Questa ipotesi si avvale della grande ampiezza di questo gruppo, ma come per le altre non vi sono basi scientifiche, e gli appassionati fondano le loro teorie solo su scarse notizie consegnate dai vari personaggi storici. L’ipotesi araba sembra la meno verosimile, considerando l’avversione della religione musulmana verso i prodotti alcolici. Nell’origine spagnola invece si trova conforto nelle località geografiche in cui il vitigno è storicamente coltivato, che sembrano ricalcare gli spostamenti greci a partire dalla città di Massalia, l’antico porto Marsiglia da cui questo popolo organizzava molti traffici commerciali. L’antica Marsiglia è il punto migliore da cui diffondere il vitigno nelle isole e in Liguria. Gallesio invece descrive il vitigno come autoctono ligure, originario delle Cinque Terre con il nome di Piccabon o Piccabuon, vitigno utilizzato per la Vernaccia locale. In Sardegna invece il vitigno fa parte della storia recente, considerando l’assoluta mancanza di qualsiasi riferimento passato da parte dei vari studiosi locali, che mai lo hanno menzionato nei loro scritti. Questo escluderebbe la sua introduzione dalla Spagna, possibile solo durante la dominazione degli iberici nel Rinascimento. Nella zona dei Colli di Luni vi sono infine dei riferimenti fatti da Plinio, che però lo confondono con il Favorita ed il Pigato, non riuscendo però a dare nessuna certezza. Il vitigno è molto adattabile, ricalcando le caratteristiche delle Malvasie e rafforzando l’ipotesi di questa origine. Il Vermentino è aromatico, e fornisce ai vini profumazioni delicate ma molto decise, ed un’acidità naturale molto utile anche per l’invecchiamento. Forse deriva dal termine vermena, che nel Medioevo descriveva i ramoscelli giovani e sottili. Il Vermentino dei secoli precedenti veniva vinificato in molte tipologie, anche passito, mentre oggi ha trovato vinificazioni di alta qualità in purezza, quasi sempre vinificato nella tipologia secca.

Ha foglia di media grandezza o medio-grande, orbicolare o pentagonale, pentalobata o, più spesso eptalobata; grappolo medio, conico o cilindrico alato, talvolta con un’ala lungamente peduncolata, tra spargolo e mediamente compatto; acino medio o medio-grande, da rotondo a ellissoidale molto corto, con buccia di medio spessore, di colore giallo-verdastro che, se ben esposta al sole, tende al giallo-dorato o ambrato; in questo caso, sulla superficie si formano delle macchie caratteristiche di color ruggine, dette ‘piggie’ o ‘pigghe’, come per il Pigato.

Da sempre viene apprezzato come vitigno pregiato, con vini di alta qualità. Tra i sinonimi utilizzati vi sono Varlentin, Garbesso, Piccabon e Vennentino, oltre ai nomi francesi già citati per le coltivazioni d’oltralpe.

Il Vermentino è il vitigno bianco più coltivato in Corsica, dove viene chiamato Malvoisie de Corse e vinificato in purezza con discreti risultati. I coltivatori sardi lo sfruttano con vendemmie precoci in modo da aumentarne l’acidità e produrre vini freschi e giovanili, che comunque possono anche invecchiare. Questa è la differenza principale rispetto alle altre regioni, che invece preferiscono vendemmie mature. Nell’isola comunque, anche se coltivato solo recentemente, il Vermentino ha già conquistato grandi favori, tanto da essere identificato al territorio al pari dell’autoctono Cannonau. Questa popolarità sarebbe stata conquistata nell’arco di solo un secolo, se si ritiene valida l’ipotesi dell’introduzione solo nell’Ottocento dalla Corsica.

Il Vermentino sardo, pur diverso da quello ligure, si è posto all’attenzione degli appassionati, anche a livello internazionale. Inoltre l’isola usufruisce di numerosi tipi di territorio e clima diversi, variando così a seconda della zona anche le caratteristiche organolettiche del vino, con una basta scelta da cui attingere.

In Liguria, e negli sconfinamenti nella Toscana settentrionale, il Vermentino è il migliore vitigno a bacca bianca, oltre ad essere il più coltivato. Simbolo di qualità, può essere anche tagliato con i vitigni locali Pigato e Bosco, ma i suoi più grandi risultati sono in purezza, con vinificazioni molto pregiate. Il vino da Vermentino ligure è meno acido rispetto a quello sardo, perché raccolto dopo, a piena maturazione. Questo consente di esaltare i profumi rispetto alla freschezza, con vini ancora più aromatici dei leggeri ma giovanili sardi. Le caratteristiche organolettiche si giocano sui frutti bianchi e aromi di cedro e agrumi. Il palato risulta più caldo e morbido, ben maturo, che accompagna piatti più complessi.

La Liguria grazie al Vermentino si è posta al centro dell’attenzione nella produzione di vini bianchi, con vini eleganti anche se non troppo sofisticati.

Il Vermentino può essere vinificato in purezza, nelle espressioni migliori, ma anche tagliato con il Bosco o il Pigato, dove comunque raggiunge livelli qualitativi elevati. Le caratteristiche organolettiche sono ottime anche se non complesse. Pochi ma decisivi aromi, di gran pregio, con la frutta bianca in primo piano, con particolare indicazione per quella esotica come l’ananas e il mango. Vengono sempre accompagnati da sfondi citrini e una bella mineralità che rinfrescano il vino anche se ottenuto da uve mature e poco acide. Nei prodotti migliori si rintracciano anche profumazioni floreali, generalmente molto presenti con ottime sfumature di fiori bianchi e gialli.

Anche in tavola il Vermentino rappresenta la propria versatilità. È facile da abbinare ai piatti più disparati che vanno dai formaggi freschi e salumi leggeri fino ai piatti di pescato, di molluschi, ai crostacei e al pesce arrosto. È perfetto anche con risotti, frittate, funghi e carni bianche. La sua freschezza ne fa anche un ottimo aperitivo. Insomma, è davvero un ottimo compagno della tavola quotidiana.