Il tannat è un vitigno  a bacca rossa, originario del sud est della Francia precisamente nell’Aquitania ( ai piedi dei Pirenei). Presente in diverse AOC francesi come Maridan, Cahors, Irouleguy,Tursan, Floc de Gascogne regala vini generosi, acidi e molto ricchi in tannini. La parola Tannat deriva dalla Langue d’Oc Tanat termine che esprime la ricchezza in tannini. Per questa sua caratteristica è quasi sempre utilizzato in assemblaggio. I suoi aromi classici sono quelli di cannella, tabacco e legni esotici. Vino dal grande potenziale d’invecchiamento unisce due elementi chiave come i tannini e l’acidità. Per molti anni è stato considerato un vitigno di II categoria, perché acido e tannico, poco incline a equilibrarsi anche dopo anni di sosta in vetro: insomma un vino ribelle. Il vitigno è coltivato, un pò ovunque, da noi in Puglia come uva da taglio e anche in Uruguay, dove fu introdotto nel secolo XIX, proprio dagli emigranti baschi. Nel paese sudamericano, dove viene anche chiamato Harriague, è tuttora una delle varietà più diffuse. Questa varietà è presente anche in Argentina.

Il Tannat, a causa delle sue peculiari caratteristiche del tannino, viene affiancato, tra l’altro, al Cabernet Sauvignon e al Cabernet Franc, in modo da impreziosire la personalità olfattiva con la parte fruttata che va a integrarsi con le sue tipiche note di cannella, di legno di sandalo e di tabacco dolce. Questo accadeva molto tempo fa, quando la tecnica produttiva, in vigna e in cantina, non era affinata al meglio, e magari si usavano anche i raspi. Adesso il mondo del Tannat sta cambiando completamente.

In Francia, attualmente è ritornata la produzione del vitigno, e ora il Madiran viene vinificato con 100% di Tannat.