Il vitigno Sauvignon assieme allo Chardonnay è la varietà a bacca bianca più diffusa e famosa al mondo, e da essa si ricavano alcuni fra vini bianchi più conosciuti e ricercati. Il Sauvignon è un vitigno di origine francese, e per la precisione la sua culla è il Bordolese, in particolare la zona del Sauterne, dove assieme al Semillon e al Muscadelle entra nella composizione del famoso vino botitrizzato. Il suo nome deriva da “sauvage” (selvatico) quindi l’etimologia corrisponderebbe a quella dei nostri Lambruschi (dal latino “vitis lambrusca”, ossia selvatica), con i quali esiste infatti qualche lontana affinità. Ne esistono perlomeno due biotipi, il Sauvignon piccolo o giallo e il Sauvignon grosso o verde, meno diffuso e che corrisponde al Sauvignonasse, simile al Tocai Friulano.

È molto aromatica e fragrante infatti e produce tra i vini secchi più rinomati al mondo come i Sancerre e i Pouilly-Fumé, ma anche dei dolci straordinari. È infatti la base dell’assemblaggio, con il Sémillon, dei grandi Sauternes di Bordeaux e proprio da questa zona sembra provenga nello specifico.

Esistono, a seconda delle colorazioni dell’acino, anche i Sauvignon Jaune, Noir, Rosé o detto anche Gris e Violet, che sono però poco coltivati, nonostante il Gris riesca a fornire vini più corposi in molti casi.

La peculiarità del Sauvignon Blanc è l’intensità e la profondità del suo aroma, generalmente erbaceo, muschiato e ai frutti verdi come l’uva spina, leggermente esotico, anche se qualche sommelier arriva a sentire ottimi aromi di ortiche e anche pipì di gatto, che non è affatto un tipo di aromi nel vino considerato spregevole. La spiegazione di questi penetranti aromi secondo i botanici è nell’alta concentrazione di metossipirazine, dei composti organici prodotti dagli aminoacidi che forniscono anche gli altri caratteristici aromi che si possono riscontrare in alcuni Sauvignon come peperoni verdi e asparagi.

Il vino che si ottiene vinificando il vitigno Sauvignon ha un colore giallo paglierino che può assumere toni più o meno carichi e venature verde oro.

Al palato arrivano immediatamente sapori freschi e sapidi accompagnati da toni caldi che indicano un corpo armonico dalla lunga persistenza. I migliori abbinamenti si hanno con il pesce, con zuppe a base di verdure, con formaggi semi stagionati.

Oggi, almeno per i Sauvignon migliori, si vinifica in acciaio, in modo da non “contaminare” il sapore puro del Sauvignon. In quelli maturati in rovere in genere è meglio attendere un paio di anni per affinare bene gli aromi. I Sauvignon comunque vanno bevuti generalmente giovani, tranne che nei casi bordolesi e della Valle della Loira, dove i vinificatori riescono a produrre vini longevi fino ai 15 anni d’età. Per quel che riguarda i grandi Sauternes il Sauvignon è l’uva secondaria, e comunque la longevità è garantita dalla vinificazione botrizzata del vino.

In Italia ha un ottima fama in Friuli, nel Collio e in Alto Adige dove produce dei vini eccelsi.