Questo vitigno è tipico della Valpolicella (Verona), dove veniva coltivato già in tempi lontani. Le prime notizie che riguardano il Rossignola si devono al Pollini (1824) e all’Acerbi (1825).  Il nome deriva dal colore rosso degli acini, incrociato, come spesso succede, col nome di un uccello.

Il suo carattere gustativo (una decisa sapidità) permette di dare interessanti variazioni ai vini cui il Rossignola partecipa. Tuttavia la scarsità di colore e il corpo leggero ne hanno progressivamente limitato la diffusione.

Da questo vitigno, se vinificato in purezza (cosa che avviene molto raramente), si ottiene un vino dal colore rubino scarico con sfumature violacee, con profumi abbastanza intensi, abbastanza complessi, sapore mediamente corposo, fresco e con buona sapidità.

Foglia: media, pentagonale, pentalobata.

Grappolo: medio, tronco-piramidale, talvolta alato, compatto.

Acino: medio, obovoide.

Buccia: molto pruinosa, sottile e di colore rosso-violaceo.