Il Pampanuto è un vitigno a bacca bianco pugliese che le recenti indagini hanno stabilito essere nient’altro che il Verdeca. Fino a poco tempo fa ne era sconosciuta l’origine anche se si sapeva coltivato nella regione da molto tempo. Le analisi del DNA e una comparazione multidisciplinare ha infatti potuto stabilire l’eguaglianza tra i due vitigni. La scoperta è talmente recente che non vi è ancora stato nessun aggiornamento dell’albo dei vigneti, e i due vitigni sono ancora distinti per la legge. Nessuna decisione è stata per altro presa, ma si può ormai dichiarare con certezza che il Pampanuto e il Verdeca sono lo stesso vitigno.

Questo si presenta con una foglia orbicolare di media grandezza. Anche i grappoli hanno grandezze medie, e si presentano mediamente compatti con forme estetiche coniche o piramidali. Gli acini sono perfettamente sferici, di dimensioni medie e molta pruina a ricoprire le grosse bucce di colore giallo-verde. Il Pampanuto ha delle rese molto elevate, anche nel mosto e nella trasformazione in vino. Ha un’elevata vigoria e una ottima resistenza alle condizioni climatiche estreme. Come Pampanuto è allevato nelle Murge settentrionali a quote comprese tra i 200 e i 400 metri di altitudine, su colline argillose e calde. Sono interessati i comuni di Ruvo e Castel del Monte, ma alla luce delle recenti scoperte l’area di allevamento va estesa a tutto il Barese ed oltre.

Il Pampanuto è un vitigno non molto apprezzato per la sua qualità, e viene sfruttato in genere per il taglio in particolare del Bombino Bianco. Solo nel comune e sotto la denominazione di Castel del Monte DOC viene vinificato in purezza in una sua menzione specifica. In questa menzione il Castel del Monte DOC è un vino leggero e dal gusto neutro, sostenuto da una buona acidità, la stessa sfruttata nei tagli. Il naso leggero offre profumazioni di frutta bianca molto semplici, con una ripetizione al palato. Il Pampanuto in purezza accompagna a tavola molti piatti altrettanto semplici, poco profumati. Va bene quindi per pesci al vapore o al cartoccio o verdure lessate. Si può accompagnare anche ai salumi e i formaggi freschi, dove aggiunge altrettanta freschezza. Viene vinificato anche come IGT nel Valle d’Itria, nel Puglia, nel Salento, nel Murgia e nel Tarantino.