Il Cesanese è il vitigno rosso storico dei Castelli Romani e di Roma, conosciuto da secoli per aver riempito le cantine della nobiltà romana che ne decantava le grandi qualità. Sembra che fosse conosciuto già dal X secolo avanti Cristo e che alcuni imperatori, tra cui Nerone e Traiano, stabilirono nella zona più nobile di questo vitigno, Affile, le loro ville e i loro vitigni. Il primo documento scritto risale invece al 1600, ad opera di Rutilio Scotti, con la descrizione della varietà e delle sue proprietà officinali.

E’ proprio all’epoca della costituzione della colonia romana che si fanno risalire le prime coltivazioni di vite lungo i pendii della vallata, e sempre a quest’epoca si fa risalire la coniazione del termine “Cesanese”. La tradizione popolare vuole infatti che il termine “Cesanese di Affile” nasca nei luoghi dell’omonima terra, un tempo ricoperta di boschi, dove già  da tempi antichi il vitigno veniva impiantato in terreni collinari, che all’occorrenza venivano disboscati; da qui il termine Cesanese, vino prodotto nelle “caesae”, “luoghi dagli alberi tagliati”.

Da questo momento il prezioso vino prodotto ad Affile prende una strada propria e nei secoli successivi si afferma come Cesanese di Affile, vino autoctono dapprima prodotto esclusivamente in questo territorio e poi trasferito nei vicini territorio di Piglio e Olevano Romano, (che oggi producono due versioni di questo stesso vitigno). Numerose sono le leggende che testimoniano la vicinanza di questi territori anche dal punto di vista enologico: si narra infatti che le donne di Affile, promesse spose ai giovani dei paesi vicini, portassero come dote proprio delle barbatelle del prezioso Cesanese, contribuendo così alla diffusione del vitigno e alla sua successiva differenziazione.

Il vitigno Cesanese ha due tipologie, entrambe estesamente coltivate nel Lazio e nella zona dei Castelli Romani in particolare, il Cesanese d’Affile e il Cesanese comune. Il Cesanese d’Affile ha foglia e acini più piccoli e nero-violacei. I vini che si ottengono dal vitigno Cesanese d’Affile hanno più struttura e maggiore propensione all’invecchiamento rispetto a quelli ottenuti dal Cesanese comune. Attualmente il vino ottenuto dal vitigno Cesanese d’Affile può essere considerato come l’unico vero grande rosso da invecchiamento nel Lazio. La sua maturazione avviene in genere in botti grandi o frequentemente anche in barrique, il cui tono tostato quasi mai sovrasta la struttura del vino.

Colore Bacca: Nera

ll vitigno Cesanese d’Affile ha le seguenti caratteristiche varietali:

Foglia: media, pentagonale, trilobata e a volte quinquelobata.

Grappolo: medio, cilindrico-conico, anche alato, compatto.

Acino: medio-piccolo, ovale o sub-ovale Buccia: consistente, spessa, di colore nero-violaceo, ricoperta di abbondante pruina.

Il vitigno Cesanese d’Affile richiede sistemi di allevamento ad espansione media con potatura media o corta. Ha difficoltà di maturazione a quote piuttosto elevate o in zone poco esposte.

La produttività del vitigno Cesanese d’Affile è media ma spesso incostante.

Il vino che si ricava dal vitigno Cesanese d’Affile ha colore rosso rubino con tendenza al granato con l’invecchiamento. Al naso è delicato con sensazioni di frutti di bosco (mora e mirtillo ), spezie e violetta. In bocca è generalmente pastoso, tannico, leggermente amarognolo, intenso e di ottima struttura.