L’origine del vitigno Casavecchia è antichissima: è possibile che coincida con l’uva del vino Trebulanum, forse proveniente dall’insediamento di Trebula Balliensis ( Treglia, frazione di Pontelatone), citato da Plinio il Vecchio nel XIV libro della Naturalis Historia e bevuto dai legionari dell’antica Roma. Fino alla fine dell’Ottocento non si hanno altre notizie. Fu allora che, secondo la vulgata popolare, dopo una tremenda epidemia che sterminò gran parte delle viti della zona, un contadino rinvenne un grosso ceppo di vite ancora vivo e vigoroso, nei pressi di un rudere di una vecchia casa di Pontelatone. Sembra che la gente del posto iniziò a dire in gergo dialettale ” l’uva ‘ e chella casa vecchia”, da cui derivò il nome Casavecchia. Il contadino, che si chiamava Scirocco Prisco, iniziò a riprodurre la vite, favorendone la lenta diffusione nei vicini comuni di Castel di Sasso, Formicola, Liberi, Piana di Monte Verna, Caiazzo, Castel Campagnano, Ruviano. Essendo poco produttivo, spinge naturalmente verso prodotti di alta qualità. Da’ un vino vigoroso, complesso e predisposto all’invecchiamento, soprattutto se affinato in legno.

Colore Bacca: Nera

Il vitigno Casavecchia ha le seguenti caratteristiche varietali:

Foglia:  medio-grande, di forma pentagonale o orbicolare, trilobata o pentalobata.

Grappolo: mediamente lungo, cilindrico, a volte con ala, compatto, con peduncolo corto, robusto e lignificato.

Acino: piccolo, di dimensioni uniformi, rotonda Buccia: di colore blu nero, pruinosa, ricoperta di lenticelle,la polpa è leggermente colorata, succosa, a sapore neutro.

Il vino prodotto col vitigno Casavecchia in purezza ha un bel colore rubino con unghia violacea. Presenta sentori di sottobosco, prugna, ciliegia, erba e spezie. E’ dotato di buone capacità di invecchiamento, rinforzate dal passaggio in legno.