L’origine di questo vitigno non è sicura ma è comunque molto antica: De’ Crescenzi (1303) lo cita con il nome Uva Canajuola e ne parla come di una «bellissima uva e da serbare». Altri autori importanti come Soderini (1622) lo descrivono come Canaiolo Nero e come Uva Canaiola Colore. Con il nome Canaiolo Colore è citato anche da Villafranchi (1773) e Acerbi (1825).

In epoche più recenti ha subito molto spesso una erronea identificazione con altre varietà con le quali si trovava mescolato nelle coltivazioni promiscue, in particolare con il sangiovese, il ciliegiolo e il canina nera. Alla fine è stato iscritto, come varietà autonoma, al Registro Nazionale delle Varietà di Vite nel 1970.

Il suo particolare nome pare derivare dal fatto che il periodo dell’invaiatura cade nei dies caniculares – i giorni canicolari (24 luglio-24 agosto) – oppure dal caratteristico sapore amarognolo dell’uva e del vino che potrebbe ricordare la rosa canina.

Il vitigno Canaiolo Nero è diffuso soprattutto nell’Italia centrale, utilizzato nella produzione di diversi vini DOC e DOCG. In particolare viene utilizzato per conferire morbidezza al Chianti, affiancandolo al Sangiovese. Oltre che nel Chianti, il canaiolo viene utilizzato, quasi esclusivamente in assemblaggio, anche per diversi vini dell’area del centro Italia

Colore Bacca: Nera

Il vitigno Canaiolo nero ha le seguenti caratteristiche varietali:

Foglia: medio-piccola, pentalobata, più raramente trilobata, di colore verde scuro e opaca.

Grappolo: medio, piuttosto spargolo, tozzo o piramidale, con una o due ali.

Acino: medio, rotondo e regolare Buccia: consistente blu-violacea con molta pruina.

Il vitigno Canaiolo nero dà un vino di colore rosso rubino intenso, alcolico, ma con scarsa acidità. In uvaggio con il Sangiovese aggiunge profumo e aroma.

Sono pochi i casi di vinificazione del Canaiolo Nero in purezza: in genere le caratteristiche organolettiche sono quelle di un vino con un buon tenore alcolico, ricco di corpo, di estratti e di morbidezza, con aromi di frutta rossa e tendenza a un leggero finale amarognolo.