Il vitigno Vespolina è presente soprattutto nel comprensorio dell’Oltrepò Pavese, che si trova nell’area più a sud della provincia di Pavia, a ridosso delle prime formazioni appenniniche, ed è costituito da un susseguirsi variegato di colline ed avvallamenti con altitudini tra i 100 e i 500 metri sul livello del mare. Il nome Vespolina, come nel caso di vitigni con nomi analoghi (Vespaiola) deriverebbe dal fatto che le vespe sono particolarmente attirate dalla dolcezza delle sue bacche mature all’epoca della vendemmia. Conosciuto anche col sinonimo di Ughetta, era uno dei più importanti vitgni dell’Oltrepò pavese e qui coltivato sin dalla fine del XVIII secolo, ma ha poi perso d’importanza con l’avvento della Fillossera. E’ anche molto diffusa nelle province di Como, Novara (Ghemme, Gattinara) e Piacenza.

Si presenta con grappoli medi, cilindrici e alati a spargolo con acini di media grandezza, blu scuro e alte concentrazioni di pruina. Ha una buona vigoria e tempi di maturazione medi, con forme di allevamento espanse, a controspalliera. Soffre la peronospora, il marciume e la botrytis. Ama i terreni freschi, leggeri e non profondi che la lasciano maturare con più facilità.

La Vespolina viene generalmente assemblata con l’Uva Rara, la Croatina, il Barbera e il Nebbiolo, in vini dove apporta alcol e colore con profumi floreali che migliorano il prodotto nel suo complesso. È usato in molte denominazioni di origine piemontesi, come il Colline Novaresi, il Bramaterra, il Coste della Sesia, il Fara, il Boca e il Ghemme e in quella lombarda l’Oltrepo Pavese.

Quando viene vinificata in purezza offre profumi del tutto particolari e distinti, penetranti alle foglie di tè verde, note floreali, frutti rossi e spezie.

La Vespolina è un vino da tutto pasto, abbinabile con i piatti della tradizione della zona di produzione, quindi spaziabile dagli antipasti, ai primi piatti, ai secondi, salumi e formaggi poco stagionati, la temperatura di servizio consigliabile è 16°-18°.