Il Trebbiano Romagnolo, o di Romagna è il vitigno bianco adattato alla regione di Bologna del comunissimo Trebbiano, il più diffuso vitigno a bacca bianca d’Italia. Il Trebbiano, pur essendo un unico vitigno, viene differenziato in vari sottotipi regionali in quanto offre delle rese qualitativamente diverse a seconda del territorio di coltivazione. Il Trebbiano Toscano è certamente il sottotipo migliore per qualità.

Il Trebbiano Romagnolo è la vite bianca per antonomasia di questa regione, che ne fa un uso consistente in ogni suo vino, insieme ad un altro sottotipo abbastanza raro, il Trebbiano di Fiamma. Il Trebbiano rispecchia quindi la stessa funzione che ha in tutto il Centro Italia come uva massicciamente usata grazie alle sue abbondanti rese, anche se qualitativamente discutibili, che ne fanno una delle uve più produttive al mondo, se non la più produttiva, con estensioni in tutto il mondo che arrivano a coprire la quarta posizione di sempre. Il Trebbiano viene usato un po ovunque per il taglio, ma anche per la distillazione, come avviene per il pregiato cognac sotto il sinonimo francese di Ugni Blanc. Chiaramente i risultati non sono eccelsi, ma il vitigno riveste una grande importanza per le sue doti di vigoria e germogliamento tardivo, oltre che a poter essere coltivato su qualsiasi terreno mantenendo le rese sempre alte, anche fino a 150 hl/ha. Altro fattore fondamentale è quello di sopportare benissimo iodio e marciume, anche se segnala qualche problema con la peronospora.

Come detto i vini del Trebbiano, se vinificati in purezza, raramente sono di buona qualità. Il vitigno serve più che altro nel taglio, anche se qualche produttore riesce ad ottenere qualcosa di rimarchevole, ma a costo di ridurre drasticamente le rese. Operazione che può essere del tutto inutile visto che vi sono numerose uve di ottima qualità tra cui scegliere già. I vini del Trebbiano hanno tutti caratteristiche di acidità, leggerezza e freschezza. Sono poco aromatici e solidi nella struttura, anche se l’acidità in questo caso aiuta molto. Ma la quantità elevata ne fa comunque un’uva appetibile per risolvere i problemi legati alle rese. I suo vini in purezza comunque possono essere usati in tavola tutti i giorni, grazie ai costi contenuti. Quelli migliori vanno bene anche con i primi e i secondi di pesce elaborati, con i molluschi e pesci particolari, ad esempio l’anguilla.