Tai è il nome con cui dal 2007 vengono designati i vini veneti prima conosciuti come Tocai.
Dopo una lunga battaglia giudiziaria cominciata negli anni Cinquanta, il diritto all’uso del nome è stato attribuito dall’UE ai vini provenienti dal territorio ungherese di Tokaj. Di qui il nuovo nome Tai usato in Veneto.

Il comprensorio vinicolo Colli Berici si trova a sud di Vicenza ed è costituito da dolci colline e ampie vallate. L’area comprende un piccolo lago, il Fimon, che rende il paesaggio ancora più piacevole e suggestivo. I rilievi presenti sono di origine vulcanica e pertanto i terreni sono costituiti da strati vulcanici e sedimenti calcarei.
La viticoltura è qui diffusa da secoli. I Veneti, popolo antico che si insediò nella regione in epoca preromana, erano dediti anche alla viticoltura. Per meglio fronteggiare le pressioni delle genti galliche, strinsero un patto di alleanza con i Romani. Questi finirono per assoggettare la regione, assorbendo i Veneti stessi. Fu un periodo di tranquillità, durante il quale la viticoltura prosperò, almeno sino all’arrivo delle orde barbariche.

Una storia locale o, meglio, una leggenda, narra di un falegname di Barbarano Vicentino, soldato nell’esercito di Maria Teresa d’Austria in Ungheria; questi, una volta rimpatriato, mise a dimora tralci di Tokaji ungherese, iniziando così la produzione del Tocai (Tai) rosso. Ma i Tocai italiani, siano essi bianchi o rossi, nulla hanno a spartire con il vitigno ungherese. Oggi, piuttosto, si è propensi a credere che il vitigno possa avere origini spagnole. Presenta, infatti, notevoli affinità con l’iberico Garnacha o Granaxa (così come viene chiamato in Aragona), conosciuto a Siviglia con il nome di Canonazo. Il vitigno, arrivato in Francia, fu denominato Grenache, mentre in Sardegna fu chiamato Cannonau. Arrivò probabilmente nei Colli Berici durante il periodo del papato avignonese (ossia tra il Duecento e gli inizi del Trecento). L’Istituto Sperimentale per la Viticoltura di Conegliano, per sottolineare le affinità se non l’identità dei vitigni Cannonau, Granache e Tocai rosso, li ha messi a dimora sottoponendoli a ripetuti test nel corso di più anni. Tali analisi hanno permesso di rilevare che dette varietà viticole presentano una corrispondenza sostanzialmente perfetta. Ciò ha consentito di capire che Cannonau, Grenache e Tocai Rosso appartengono alla stessa varietà, sono, cioè, un unico vitigno discendente dalla Garnacha spagnola.

Presenta colore rosso rubino non molto marcato; l’odore è vinoso, intenso, ampio e caratteristico, con leggero ricordo erbaceo, di ciliegia e di viola; il sapore è equilibrato, fresco, con giusto apporto tannico, amarognolo e dal possibile sentore di lampone e dal retrogusto di mandorla. È un vino che si apprezza quando è giovane.

Il Tai rosso, servito a 16 gradi di temperatura, accompagna piatti di media intensità. Pertanto si può proporre con antipasti quali terrine di carni rosse gelatinate, pâté di selvaggina da piuma, cotechino, salamella cotta. Si abbina a primi piatti quali pappardelle al ragoût di coniglio, ravioli di faraona, risotto con sugo di arrosto, tagliolini al ragù di salsiccia. Si può servire con secondi piatti quali, per esempio, coniglio in casseruola, carré di agnello in forno, pollo arrosto, tagliata di manzo e, ancora, braciole di maiale ai ferri.