Il vitigno Terrano è un vitigno autoctono del Friuli-Venezia Giulia appartenente alla famiglia dei Refoschi. L’habitat tradizionale per il Terrano si trova nei suoli ricchi di ferro del Carso in Friuli. In Austria-Ungheria i vini ottenuti dal Terrano venivano elogiati per le loro proprietà medicinali ed erano particolarmente noti nella cura dell’anemia.  È un vitigno molto antico, la cui coltivazione era conosciuta già dai Greci che lo chiamavano Pictaton che ne apprezzavano le qualità nel vino e lo consideravano proveniente dall’Adriatico meridionale. Ma questa presunta origine non trova nessun riscontro e probabilmente si deve attribuire riferita più alle prime colonizzazioni elleniche in Italia ma non alla diffusione di questo vitigno. Infatti il vitigno si diffuse poi in Romagna con il nome di Cagnina. Il nome Terrano invece per qualcuno sembra forse dovuto alla pietra d’Istria commerciata in tempi passati nella zona. Il suo nome completo oggi è infatti Terrano del Carso o d’Istria, essendo parte della famiglia dei Refosco, anche Refosco del Carso o d’Istria. Ma il nome si deve probabilmente alle qualità organolettiche dei vini che presentano un colore molto denso e sapori potenti e marcati. Ter infatti in tedesco significa catrame e come è noto il Friuli è stato per secoli sotto il dominio austro-ungarico, quando gli Austriaci amavano particolarmente questo vino per le proprietà medicinali dovute ai terreni altamente ferrosi su cui i vigneti erano, e sono tutt’oggi, coltivati.

Il Terrano si presenta con grappoli di grandi dimensioni, con lunghezze che raggiungono i 20 centimetri, a forma piramidale, alati, abbastanza compatti. Le bacche sono di medie dimensioni, leggermente ovali, con bucce sottili blu e ricoperte da abbondante pruina. Il succo donato al mosto è leggermente acidulo. Il vitigno è mediamente vigoroso, con rese abbondanti e costanti. La vendemmia si effettua a fine settembre, mentre i sistemi di allevamento prescelti sono espansi con potatura lunga. Ha un’ottima resistenza all’umidità e al marciume.

Il Terrano, vinificato in purezza, possiede un’acidità notevole che ne favorisce l’invecchiamento. I vini hanno dei colori rubino-violaceo profondi, con una bella gamma olfattiva di frutti rossi, come la prugna o il lampone, con bei tocchi di mandorle e bacche selvatiche. Al palato risultano secchi, di vivace acidità che si deve attenuare nell’affinamento, con un corpo medio o pieno a seconda delle vinificazioni con una buona alcolicità e una bella trama tannica. Si tende a berlo in gioventù ma si consiglia di attendere qualche anno, quando l’acidità si è attenuata e la struttura risulta più morbida, anche se raramente sviluppa aromi terziari. con spiccata fragranza e leggero profumo vinoso, al palato si rivela asciutto, di buon corpo, mediamente alcolico, acidulo, tannico, nel complesso abbastanza gradevole. Il Terrano è considerato come il simbolo della viticoltura nel Carso ed è molto facile trovarlo nelle locande e nelle osterie in provincia di Trieste. Qui lo si trova giovane, fresco grazie alla piacevole acidità che lo contraddistingue, accompagnato con i salumi e i formaggi locali in aperitivo ma anche con la carne di maiale alle spezie, i cevapcici. Nelle denominazioni di origine fa parte del Carso Terrano DOC in assemblaggio con il Pinot Nero.

In Emilia Romagna invece viene chiamato Cagnina ed è stato autorizzato con una sua propria DOC nelle province di Forlì, Cesena e Ravenna.