Il vitigno Tazzelenghe è un vitigno autoctono del Friuli-Venezia Giulia, originario della zona attorno a Buttrio e Cividale. L’origine del suo nome deriva dal dialetto friulano, e significa “taglialingue”, chiaro riferimento al comportamento al palato del vino da esso ottenuto, che si caratterizza per elevata acidità accompagnata da altrettanto marcata tannicità, cose che combinate danno un effetto in bocca decisamente astringente, cioè da far “tagliare la lingua”.

E’ stato iscritto nel Catalogo Nazionale delle Varietà di Vite nel 1977 e solo alla fine degli anni ’80 ha iniziato una vera diffusione. Le sue origini sono ovviamente più lontane, ve ne è traccia già nell’800, infatti fu esposto ad una mostra organizzata dalla Società Agricola Friulana nel 1863, insieme ad altre trecento varietà. Recenti indagini, condotte sul DNA, hanno appurato che ha una forte vicinanza genetica con il Refosco nostrano ed è sinonimo del Refosco del botton, reperito in Friuli nel 2005.
Altri sinonimi usati sono Tàce-Lènghe, Taze-Lenghe, Tazzalingua, Tassalinghe, Tacelenge ecc.

Questo vitigno è coltivato su terreni collinari argillosi dando un’ottima vigoria e produzione, è resistente alle malattie, la foglia è media, pentagonale, trilobata, il grappolo è medio, cilindrico, mediamente compatto, alato, l’acino è sferoidale, medio con buccia spessa e pruinosa. Il vino ha un colore rosso rubino intenso che assume sfumature violacee con l’invecchiamento, il profumo è vinoso, fruttato con note di frutti di bosco che evolvono in note speziate di pepe e mandorle tostate con l’invecchiamento, al gusto è tannico, acido, sapido che con l’invecchiamento assumono più morbidezza e finezza, la gradazione alcolica minima è 11°, l’accostamento di questo vino è con piatti tipici regionali, salumi, selvaggina, arrosti, carne alla griglia, formaggi duri ed erborinati, la temperatura di servizio consigliata è 18°-20°.