Lo Schioppettino è una varietà autoctona rossa del Friuli, forse nativa della zona tra Prepotto e la Slovenia, a ridosso del confine nazionale. Se ne ha una prima testimonianza in un documento del 1282 riguardante una cerimonia nuziale tra nobili del luogo. Il suo forte declino si è avuto con la famosa epidemia di fillossera, alla metà dell’ottocento. Da allora, nonostante i numerosi incentivi dei governi locali per un reimpianto del vitigno, i produttori friulani hanno continuato a preferire l’importazione di varietà francesi invece di difendere la propria identità zonale. Un vero peccato per un’uva molto interessante dal punto di vista aromatico. Il nome Schioppettino deriva dal suo antico nome friulano, “Scopp”, il quale è a sua volta da ricondursi al croccare dei suoi acini, oppure al fatto che la sua elevata acidità un tempo provocava la fermentazione malolattica in bottiglia, facendone esplodere il tappo.
I vini prodotti con lo Schioppettino hanno aromaticità molto interessanti, seducenti e ricche, con belle note di pepe. Da giovani sono vini freschi, che esprimono un fragrante profumo di frutti di bosco, quali more, lampone e mirtilli per poi evolvere grazie ad una buona acidità verso sensazioni più lievi di bouquet con un naso floreale e la violetta in primo piano seguita da aromi più decisi di muschio. In genere sono vini colorati, scuri, ma poco alcolici, comunque dotati di un buon corpo vinoso e una struttura tannica leggera.
Si abbinano bene con piatti di carne poco aromatica, verdure e minestre e qualche formaggio, soprattutto il locale formaggio fritto.