Il Pinot Bianco è il nome italiano della varietà francese molto coltivata Pinot Blanc, originaria della Borgogna e facente parte di quella grande famiglia dei Pinot che vede il Pinot Noir come capostipite.

Il Pinot Bianco è una mutazione del Pinot Grigio, a sua volta mutazione del Nero, che fu analizzata e individuata per la prima volta solo alla fine del XIX secolo nella sua terra d’origine.

Oggi questo vitigno si è largamente diffuso in tutta l’Europa a clima fresco o freddo, grazie a delle qualità nettamente migliori del suo progenitore Pinot Grigio. Per molto tempo lo si è confuso con lo Chardonnay per una sua straordinaria somiglianza con il nobile bianco simbolo mondiale del vino, ma oggi chiaramente non ci sono assolutamente dubbi al riguardo, tanto che oggi ne sono stati prodotti numerosi cloni per migliorarne le caratteristiche.

Il Pinot Bianco originario infatti era poco vigoroso e produttivo, mentre oggi se ne sono migliorate queste peculiarità e conservate le caratteristiche aromatiche.

Come tutti gli altri Pinot, quello bianco vanta una produzione internazionale, con esportazione in tutti in paesi del mondo quali gli Stati Uniti e l’Australia, nonché l’America Latina. La sua terra d’origine è però l’Austria dove viene conosciuto ed apprezzato con il nome “Weissburgunder”.

Il posto dove però il Pinot bianco riesce ad ottenere le condizioni ottimali per la sua coltivazione e per la conseguente produzione di un vino di eccellenza è l’Alsazia. In questa regione francese infatti grazie al giusto clima, si produce un favoloso vino denominato “Gros Pinot”, ottenuto da uva di vitigni particolarmente forti e rigogliosi ed oggetto di esportazione mondiale.

Il Pinot Bianco ha trovato invece molto favore in Italia settentrionale, dove riesce a dare buoni risultati, che si traducono in coltivazioni quattro volte più estese del suo progenitore grigio.

Oltre a far parte dell’assemblaggio dell’ottimo Franciacorta insieme a Chardonnay e Pinot Nero, il Pinot Bianco viene spesso vinificato in purezza con buoni risultati in Alto Adige, in trentino, in Friuli e in Veneto. Viene anche piacevolmente assemblato con altre varietà per fornire un supporto strutturale. In Italia fu importato per la prima volta in Piemonte, regione che abbandonò ben presto la sua coltivazione. Nel Bel paese il Pinot Bianco trova forti presenze di calcare, sviluppando una notevole acidità molto utilizzata nella spumantistica lombarda. Nelle altre regioni fornisce, grazie a questa acidità, vini leggeri, molto secchi e spesso frizzantini, molto apprezzati nel consumo quotidiano.

Anche il tipo di fermentazione scelto varia a seconda del risultato finale che si vuole raggiungere: infatti per ottenere un vino più secco, si sceglie la maturazione in particolari vasche d’acciaio, mentre per ottenere un vino maggiormente strutturato e corposo e dall’aroma più particolare si opta per la fermentazione in barrique di legno.

Tuttavia il Pinot bianco possiede un’aroma molto debole e per questo si necessita l’applicazione di particolari lavorazioni al fine di renderlo più interessante. Addirittura molti produttori vinicoli sono arrivati alla produzione del Pinot bianco mescolando questa tipologia di uva ad altre altrettanto pregiate abbinata anche alla fermentazione in botti rigorosamente in legno.
Ciò che si ottiene è un vino che alla vista assume un colore differente a seconda delle metodologia di vinificazione utilizzata. Si tratta però sempre di tonalità molto chiare che variano dal giallo paglierino al giallo con sfumature verde chiaro.

Gli specifici aromi che si possono percepire gustando il Pinot bianco sono fruttati e floreali: si riconoscono nettamente i sapori di susina, banana, ananas e limone accostati a quelli di gelsomino, acacia e biancospino.

L’ottimo gusto di questo vino viene marcato nell’accostamento di cibi quali pesce, carni bianche ed antipasti leggeri.