Il Perricone è un vitigno a bacca rossa della Sicilia, originario precisamente della parte occidentale dell’isola. Le informazioni disponibili sono realmente poche e si registrano solo alla fine dell’ottocento, quando il vitigno era segnalato sotto il nome di Pignatello, sfruttato nell’assemblaggio del Marsala Ruby. La sua diffusione riguardava anche le provincie di Caltanissetta e Agrigento. Il termine Pignatello dovrebbe essere originato dal termine siciliano pignatidare con il quale si indicano le terre rosse alluminose della provincia di Trapani coinvolte nella produzione delle pignatte da cucina, che trovano nella geologia di questo territorio la loro patria di adozione. Il Perricone ha avuto una forte flessione alla metà dello scorso secolo, quando il Marsala subì dei danni d’immagine per esportazioni al di sotto della media classica qualitativa. Il vitigno ha rischiato addirittura l’estinzione ma poi, grazie alle nuove denominazioni di origine approvate e alla dedizione di molti coltivatori siciliani, ha ritrovato in parte il suo posto nel panorama enologico nazionale. Oggi infatti viene coltivato ed utilizzato in alcune denominazioni di origine tra le più importanti dell’isola, in modo particolare nelle provincie di Palermo, Agrigento e Messina, oltre a far parte di numerose Indicazioni Geografiche Tipiche.

Alcune ricerche negli ultimi anni hanno rivelato nelle uve del vitigno alte concentrazioni di sostanze benefiche, come in nessun altro vitigno siciliano.

In relazione alla sua storia, anche per il Perricone, che in alcune aree viene chiamato anche Tuccarino, si può accertare una sua presenza secolare in Sicilia.

Coltivato principalmente in provincia di Trapani e Palermo ed in minima parte in provincia di Agrigento e Messina.

Pianta vigorosa, foglia media, da cuneiforme a pentagonale, trilobata o penta lobata; grappolo cilindrico o piramidale, semplice o alato, mediamente compatto, acini medi, sferoidali, buccia pruinosa, spessa e coriacea di colore blu scuro tendente al nero. Maturazione media.
Vinificato in purezza da un vino di un rosso rubino abbastanza intenso, al naso sentori vinosi, mediamente corposi, si distinguono note di marasca , prugne, spezie e frutti di sottobosco. La bocca risulta ricca, piena, ottima sapidità con tannino molto presente, calibrata dolcezza e fresca acidità. Si abbina con carni rosse, formaggi stagionati e con piatti di pesce rivisitati.

Il suo impiego è sempre più spesso in purezza, ma trova anche ottimi assemblaggi, in particolare con il Nero d’Avola.