Il vitigno Ortrugo è da sempre presente sulle colline piacentine, sin dall’epoca pre-cristiana; è uno dei pochi vini arrivati fino all’epoca moderna, dopo aver resistito a secoli di gelate e alle malattie importate dall’America.  Con l’affermarsi della Malvasia di Candia aromatica i vigneti di Ortrugosono stati in larga parte estirpati e comunque per anni non è stato riconosciuto il valore di questo vitigno che non veniva vinificato in purezza.

E’ solo all’inizio degli anni Settanta e grazie all’interessamento di alcuni viticoltori piacentini che viene riscoperto l’Ortrugo come vitigno degno di dare vita a un vino tutto suo. Il vino si presenta di colore paglierino chiaro tendente al verdognolo e ha un sapore secco o abboccato con un retrogusto amarognolo. Viene in genere , e tradizionalmente, prodotto nelle tipologie frizzante o spumante, ma ultimamente per andare incontro ai gusti di un pubblico più vassto abbiamo potuto assaggiare esempi di ortrugo in versione ferma.

Il vitigno è decisamente vigoroso e si presta meglio alla coltura in terreni poveri collinari dove riduce sensibilmente la produttività a favore della qualità del grappolo.

L’etimologia del nome lo riconduce forse ad “altre uve”, “altrughe”, espressione dialettale che significa ‘altra uva’, ossia diversa da quelle allora più note, indicando un vitigno più che altro utilizzato come uva da taglio

Il vitigno Ortrugo ha foglia grande e reniforme, trilobata o pentalobata; il grappolo è grande e conico, molto compatto e spesso alato. L’acido ha dimensioni medie, forma sferoidale e buccia pruinosa; è consistente e resistente, di colore giallo-verdastro e può presentarsi leggermente punteggiato.

Dal vitigno Ortrugo origina un vino giallo paglierino brillante con riflessi verdastri, dal profumo delicato e finemente fruttato di acacia, mela verde, menta e biancospino; buon corpo, sapore sapido e caldo, leggermente frizzante e di ottima freschezza anche grazie al grado alcolico che raggiunge il 12%. La spuma è fine e persistente e al naso e al palato spiccano note floreali. Buona la persistenza; nel retrogusto si assaporano note piacevolmente amarognole. Storicamente utilizzato per versioni frizzanti e spumanti, anche l’Ortrugo fermo di recente produzione merita l’assaggio. Vino sincero, l’Ortrugo è un vino da compagnia per occasioni informali ma anche a tutto pasto: il suo gusto secco, la struttura discreta e i profumi tenui si sposano perfettamente ad antipasti delicati e a piatti tendenti al dolce. Si consiglia il servizio a 8°C per degustare pienamente le peculiari caratteristiche organolettiche.

L’Ortrugo è il vino classico della tradizione piacentina: si sposa bene con il pesce, sia in antipasto sia in secondo piatto caldo o freddo; esalta magnificamente i crostacei grazie alla leggera sapidità, ma si abbina anche con i classici tortelli con la coda piacentini, con affettati freschi tipici e con le crespelle. Ottimo anche con minestre di verdure, formaggi freschi e antipasti magri; notevole con trota salmonata, asparagi, ravioli di patate, ricotte fresche e sformati di erbe aromatiche. Da provare come ingrediente base per aperitivi e cocktail, accompagna bene tutti i menù leggeri grazie alla aromaticità moderata e alla versatilità.