Il Nuragus è un antico vitigno a bacca bianca coltivato in particolare nella provincia di Cagliari. Il vitigno è antichissimo, tanto che lo si ritiene introdotto nell’isola in epoca fenicia, quando questi navigatori e commercianti marittimi fondarono la cittadina di Nora, nella pianura del Campidano meridionale. A supportare questa teoria sarebbe l’etimologia del nome, con il prefisso nur di origine fenicia appunto. Inoltre l’area storica di coltivazione rappresenterebbe un altro indizio importante. Nonostante una produzione vinicola non eccelsa, il Nuragus ha sempre attirato l’attenzione degli ampelografi locali, che lo hanno descritto più accuratamente di altri vitigni. Il Nuragus in effetti è stata una varietà molto importante in Sardegna, non tanto per la sua qualità, ma per le alte rese che lo fecero descrivere dal Morris con il sinonimo di vitis abundans, ripreso dal Cara nel nuovo nome Abbondosa. Altri sinonimi dal dialetto locale vennero usati dal Cettolini, come Axina de pòberus, Axina de margiani, Axina scacciadèppidus,. Con il Lolli si torna alla lingua italiana, indicando il vitigno con il semplice nome di Uva di Cagliari.

Con il sistema di allevamento ad alberello, si riescono a tenere le rese delle uve sulle 10 tonnellate per ettaro, ma con altri sistemi il vino sembra guadagnare comunque in qualità.

Il Nuragus viene vinificato generalmente in purezza, anche se non mancano gli assemblaggi con altre uve locali, in particolare per vinificazioni sullo stile del Madeira e per vini base da cui ottenere i Vermuth. Dal 1975 inoltre il vitigno viene prodotto sotto una sua propria denominazione, il DOC Nuragus di Cagliari, anche nelle versioni frizzante e amabile. Viene inoltre utilizzato per la spumantistica ma solo con uve provenienti da vendemmie anticipate, in cui l’acidità naturale è maggiore. In purezza il Nuragus regala vini paglierino tenue con venature verdine. La gamma olfattiva si esprime su toni floreali, di fiori bianchi, e fruttati, di mela verde, oltre a sottili sfumature di agrumi. Al palato risulta discretamente alcolico, con un buon equilibrio fresco-sapido. Le rese del Nuragus DOC sono fissate ad un massimo di 16 tonnellate per ettaro. Viene vinificato sia secco che amabile per essere abbinato a fritti di pesce, crostacei o molluschi, ma anche a zuppe saporite, sempre a base di pesce, servendolo tra i 10 e i 12 gradi centigradi.