Il vitigno Negrara, a bacca nera, viene coltivato nelle regioni: Lombardia, Trentino-Alto Adige e Veneto.

Le Negrare erano un gruppo di vitigni un tempo molto diffuse nel Veneto e nel Trentino. Il vicentino Acanti nel 1754 decanta “il sanguifico Negraio dè poggi di Montruio e di Mossano”, ed aggiunge che il “vino Negraio è ottimo e sanissimo per lo stomaco”. La prima descrizione relativa ad una Negrara risale al Pollini in un suo testo del 1818.

E’ diffuso soprattutto nelle province di Trento, Bolzano e Verona.

Foglia: media, pentagonale nella “negrara trentina”, quasi intera nella “negrara veronese”, trilobata nella “negronza” o pentalobata.

Grappolo: grande, piramidale allungato con una o due ali, compatto.

Acino: medio-grande, sferoidale o leggermente schiacciato

Buccia: spessa e resistente, ricoperta di abbondante pruina, di colore blu-nero.

Il vitigno Negrara non è mai vinificato in purezza, ma sempre in uvaggio con varietà locali, quali Corvina, Corvinone, Rondinella e Molinara. Il vino che se ne ottiene è rosso rubino con riflessi violacei, di naso vinoso e speziato, con note di pepe verde. In bocca asciutto e leggermente tannico, di poco corpo, sapido, abbastanza fine.