Il vitigno Moscato di Scanzo è di origini molto antiche ed è stato probabilmente portato sui colli di Scanzo dalle legioni romane, ricompensate delle vittorie riportate sui Galli con terreni coltivabili nella zona del Bergamasco, anche se le sue origni più remote sono probabilmente elleniche.

Il Moscato di Scanzo è ad oggi la più piccola Docg d’Italia.
Vino di grande pregio, è un Moscato passito a bacca rossa, ottenuto da vitigno autoctono coltivato su un territorio di soli 31 ettari. Vista la produzione molto limitata, è da considerarsi un prodotto di nicchia, esclusivo e ricercato. Il Consorzio di Tutela del Moscato di Scanzo ne garantisce, con il suo marchio, la qualità e ne valorizza l’eccellenza, puntando a fare conoscere in Italia e nel mondo questo vino unico e inconfondibile al palato. Appartiene alla vasta famiglia dei Moscati, vitigni aromatici il cui nome deriva da “muscum”, muschio, il cui aroma caratteristico si ritrova nell’uva e che probabilmente corrisponde all'”anathelicon moschaton” dei Greci.

Questo preziosissimo vino è ottenuto dall’omonimo vitigno coltivato esclusivamente nel comune di Scanzorosciate, nella provincia di Bergamo. La vendemmia avviene tra la fine di settembre e la metà di ottobre dove le uve meticolosamente selezionate vengono poste in appassimento per un minimo di 21 giorni. La procedura di appassimento avviene adagiando le uve su graticci oppure in apposite cassette in ambienti ventilati o termo condizionati, al fine di controllarne l’evoluzione ed evitare la formazione di muffe.

Il disciplinare di produzione, prevede che per almeno 2 anni, il prodotto rimanga in vasche d’acciaio per affinare le sue qualità e conservato poi in bottiglia, sempre in condizioni ambientali favorevoli, anche per diversi anni.

Colore rosso rubino carico.
Complesso all’olfatto, dal sentore di prugna, confettura, rosa canina, marasca, salvia sclarea e sottobosco. Già da giovane presenta note terziarie come tabacco e cioccolato che si evolvono e si amplificano con l’invecchiamento.
Dal gusto equilibrato ed elegante, moderatamente dolce. Morbido, vellutato, corposo con un’incredibile persistenza aromatica di questo vino da meditazione.

Si serve ad una temperatura di 15° in grandi calici, per favorirne l’ossigenazione.
Classico l’abbinamento con formaggi erborinati e pasticceria secca, originale l’abbinamento con alcuni cioccolati fondenti.