Il Merlot è considerato una delle varietà nobili del pianeta, di origine bordolese, dove documenti ne attestano la produzione di qualità già dal 1784 nel Pomerol e nel Saint-Émilion.

Conosciutissimo e ormai piantato in tutto il mondo, il Merlot rappresenta una delle viti di più sicuro affidamento nella produzione di vini, sia di alta qualità, sia di media qualità, a seconda delle scelte e della vinificazione fatta dal produttore, sia che intenda produrre un vino più commerciale, sia che intenda produrne uno di eccelsa nobiltà ed aristocrazia.

Nel Bordolese è la varietà più coltivata, cosi come in tutto il Sud Ovest francese riscuote di ottima considerazione e ampie superfici coltivate.

Rispetto al suo grande vicino di casa con cui costituisce l’assemblaggio tradizionale dei Bordeaux, il Cabernet Sauvignon, il Merlot è meno tannico ma è dotato di una struttura e di un corpo più pieni.

Non ha la stessa vigoria del Cabernet, ed è, con i suoi acini grandi a buccia sottile, più sensibile al marciume, ma straordinariamente si adatta meglio in terreni umidi e freddi come quelli della riva destra della Garonna, dove si sviluppa meglio, mentre prolungate siccità o terreni molto secchi e drenati ne pregiudicano la maturazione. Per questo i risultati sono migliori nel Saint-Émilion e nel Pomerol rispetto al Médoc, notevolmente più sabbioso e drenante.

In Francia è la terza uva rossa più piantata dopo il Carignano e il Grenache.

Il Merlot ha grande importanza anche in Italia, specialmente nel nord-est, quasi sempre insieme al cabernet Franc. Molto presente in Friuli, nel Grave e nel Piave DOC, dove è stata inaugurata anche la Strada del Merlot che segue il corso dell’Isonzo. In questa regione italiana il Merlot dà forse i risultati qualitativamente migliori del nord Italia, anche se ottimi vini Merlot vengono prodotti anche in Veneto e Trentino-Alto Adige. Ma è presente in ben 14 delle 20 regione italiane, con risultati molto diversi anche se pur sempre ottimi.

Se nel nord produce dei vini leggeri e poco fruttati, ben diverse sono le rese con i climi più caldi del centro, in particolare in Toscana e Umbria, dove le poche superfici vitate, rispetto al nord, producono vini opulenti straordinari come quelli di Ornellaia e Fattorie di Ama, che raggiungono qualitativamente i grandi bordolesi Pomerol e Saint-Émilion.

Viene coltivato, raramente anche al sud, ma rimane il centro Italia la zona di produzione dei Merlot opulenti, mentre se desideriamo un Merlot più leggero, ed economico, ma di ottima fattura, meglio rivolgersi ai produttori del nord-est.

Il Merlot è il vitigno del Petrus, il Pomerol  il vino rosso più costosi al mondo, tagliato con appena il 5 per cento di Cabernet Franc. La zona del Pomerol e il Petrus in generale erano sconosciuti fino al dopoguerra, quando i viticoltori riuscirono a sfruttare a pieno la particolarità di questa piccola parcella di terreno, così ricca e particolare, molto argilloso, per dei vini ricchi e concentrato, con stupendi aromi di ciliegia e lampone immersi in speziature orientali. Il palato è puro velluto, tannico e profumato. Sicuramente tra i migliori, ma eccessivamente caro.

Il vitigno Merlot ha le seguenti caratteristiche varietali:

Foglia: media, pentagonale, trilobata e quinquelobata.

Grappolo: medio, piramidale più o meno spargolo, con una o due ali

Acino: medio, rotondo di colore blu-nero Buccia: di media consistenza ricoperta da abbondante pruina.

Il vitigno Merlot dà un vino Merlot produce un vino dal colore rosso rubino più o meno intenso, con aroma fruttato, e note di fiori rossi. Il sapore è abbastanza tannico, morbido, corposo.

Le uve di Merlot vengono vinificate in rosso e danno vini di pronta beva, di colore rosso rubino non molto intenso, piacevoli, morbidi e vellutati. Se lasciati maturare in botti l’aroma vinoso o erbaceo caratteristico dei vini giovani lascia spazio ad aromi terziari di specie animali e di tartufo. I Merlot sono indicati per accompagnare carni rosse, arrosti, selvaggina e formaggi semi-stagionati.