La Malvasia del Lazio è un vitigno a bacca bianca che, come è facile intuire, fa parte della famiglia della Malvasie, uno dei vitigni più antichi e anche coltivati in Europa e specialmente in Italia. Data la sua estrema adattabilità al territorio dove viene coltivata, ha subito nel corso dei secoli, variazioni a seconda delle varie condizioni ambientali. Oggi sono più di dieci le varietà distinte tra loro, con alcune anche a bacca nera. La Malvasia deve il suo nome al porto greco di Monemvasia, da dove sarebbe cominciata la diffusione di questo vitigno, e probabilmente la sua origine è proprio ellenica. Le Malvasie in comune hanno i loro vini sempre molto carichi e aromatici, quasi tutti dolci e alcolici. La Malvasia del Lazio in particolare fu riconosciuta nel 1888 da Mengarini anche se l’Acerbi nel 1825 ne introdusse la descrizione. È un vitigno di qualità che purtroppo ha conosciuto in passato una forte flessione nell’impiego a causa della particolare sofferenza alle avversità. Oggi si inizia una sua riscoperta con buone vinificazioni in purezza o in assemblaggio.

Viene chiamata anche Malvasia puntinata, e si presenta con grandi grappoli a forma piramidale, alati, con chicchi sferici di medie dimensioni, con medie concentrazioni di pruina sulle bucce gialle puntinate di marrone. Viene coltivata sulle colline dei Castelli Romani, sotto a buone esposizioni solare, con rese medie e costanti.

I vini della Malvasia vengono vinificati sia in purezza che in assemblaggio spesso con il Trebbiano, per produrre vinificazioni molto interessanti ora che la si è riscoperta. La Malvasia in purezza nel Lazio possiede il classico colore dorato e brillante, e rispecchiano generalmente anche le altre caratteristiche proprie della famiglia, con profumi dolci si frutta bianca e qualche accenno erbaceo o floreale a seconda dell’invecchiamento. Il palato è piacevolmente sapido e amabile, e trova buoni abbinamenti con i primi ai crostacei o ai molluschi, ma anche con carni bianche e verdure.

 Il vitigno Malvasia del Lazio ha buona capacità di concentrare gli zuccheri e quindi se ne ottengono anche vini dolci da vendemmie tardive.