Il Fumin è un vitigno a bacca rossa autoctono della Val d’Aosta, molto rustico, diffuso in particolare in centro Valle, che sta destando le attenzioni degli appassionati negli ultimi anni anche grazie alla protezione della nuova denominazione DOC ad esso dedicata, il Valle d’Aosta Fumin.

Storicamente i primi documenti sul Fumin sono del 1838 ad opera di Lorenzo Gatti che lo descrive nel Saggio sulle viti e sui vini della Valle d’Aosta.  Il suo nome deriva dal profumo affumicato che caratterizza il vino che se ne ricava. Tempo addietro il vitigno Fumin veniva utilizzato principalmente per dare colore e acidità ai vini meno strutturati, mentre più recentemente viene anche vinificato in purezza ottenendo ottimi risultati. Nel passato i vigneti in Valle d’Aosta venivano generalmente impiantati con un assortimento di vitigni autoctoni caratterizzati per la loro predisposizione all’altitudine, e il concetto di un vino proveniente da un’unica varietà era pressoché sconosciuto.

Il Fumin si presenta con grappoli di dimensioni medio-piccole, a forma piramidale e alati, con densità medie. Le bacche sono di piccole dimensioni, sferiche. Con colori blu e bucce pruinose e coriacee. Il vitigno risulta percepire molto i vari microclimi, ed è abbastanza fragile anche se resistente alle malattie.  E’ caratterizzato da una buona predisposizione all’affinamento in legno, pertanto i vini a base di Fumin preferibilmente non vanno bevuti giovani, necessitando di almeno due anni di maturazione.

I vini infatti sono di un bel colore denso, con una gamma olfattiva di tutto rispetto, profonda, erbacea e in continua evoluzione. Il palato risulta corposo, ricco e intrigante, sempre dotato di acidità, secco e austero. Il vino inoltre tende ad invecchiare molto bene, tanto da non essere consigliato in giovinezza, dove risulta troppo aspro. Un affinamento in rovere invece ne ammorbidisce le qualità rendendolo elegante e appetibile dopo qualche anno.

Oggi ha visto dedicarsi la denominazione Valle d’Aosta Fumin DOC, dove deve essere presente con almeno il 90 per cento. I vini hanno tannini evidenti ma levigati dall’affinamento. Il naso esprime anche speziature quali pepe e tocchi fruttati alle prugne affiancate da bacche selvatiche. Buona anche la gradazione alcolica fornita.

Il Fumin trova armonia nell’abbinamento con carni rosse, civet e selvaggina in generale, oltre che con formaggi di lunga stagionatura.