Il vitigno Carignano, autoctono Sardo, ha probabili origini spagnole ed è giunto in Sardegna durante il dominio degli Aragonesi nel 1300. In Spagna è chiamato Carinena, in Francia (dove è presente nel Midi e in Langedoc-Rossillon), Carignan. Il suo colore, l’alcolicità e la struttura lo rendono un ottimo vino da taglio. Gli impianti più recenti, a controspalliera e caratterizzati da maggiore attenzione alla qualità, hanno portato alla creazione della DOCG Carignano del Sucis.

Non è un’uva molto apprezzata in patria, in Francia e in Italia, dove le grandi tradizioni autoctone ne surclassano l’impiego, ma se ne fa un uso esteso negli Stati Uniti, in Francia e in Spagna, ma come uva da taglio.

Il suo impiego infatti è generalmente riservato agli assemblaggi, per la sua grande caratteristica produttiva. I francesi la descrivono come fantastica quantitativamente ma disastrosa qualitativamente.

Il Carignano è un uva che apporta colore, tannini, amertume e acidità, ma non aromi ed eleganza. Ne risultano quindi vini privi di profumi e gusti, a parte l’amaro, con il grande inconveniente che la forte acidità lo rende imbevibile da giovane. Il vino prodotto con il Carignano inoltre non ha nessuna evoluzione durante la maturazione, resta quindi anonimo anche invecchiando.

Colore Bacca: Nera

vitigno Carignano ha le seguenti caratteristiche varietali:

Foglia: media,  pentagonale

Grappolo: compatto, medio-grande, con una o due ali.

Acino:  regolare, obvoide Buccia: molto pruinosa, di medio spessore e di colore blu. La polpa è carnosa con succo incolore o leggermente rosa.

Il vitigno carignano dà un vino di colore rubino carico, brillante, tendente al violaceo. Il profumo è vinoso, fruttato di mora di gelso, prugne e ribes, con sentori leggermente erbacei che si attenuano con la maturazione. Il gusto è secco, caldo, sapido, pieno e persistente, leggermente tannico. Si presta all’invecchiamento