Il Cabernet Sauvignon è il vitigno che rappresenta il vino di Bordeaux, uno dei più coltivati sulla sponda sinistra della Gironda, soprattutto nel Mèdoc e a sud di Bordeaux, a Graves. Cabernet Sauvignon è sinonimo di vino pregiato, sontuoso, raffinato, nato per invecchiare con eleganza e sfidare gli anni. Bere un buon Cab è un’esperienza unica, sollecita i sensi, soprattutto grazie ai suoi tannini poderosi che donano al vino una sorprendente struttura.

Come è facilmente deducibile dal nome, il Cabernet Sauvignon è nato dall’incrocio (spontaneo) tra Cabernet Franc e Sauvignon Blanc e non a caso offre le migliori caratteristiche di entrambi.

Ha foglia media, pentalobata e dentellata; grappolo medio-piccolo, oblungo, cilindro-piramidale, di buona compattezza, con un’ala spesso evidente; acino di dimensioni medie, quasi rotondo, con buccia molto resistente, blu-nera con sfumature violacee, ricca di prurina. La polpa è astringente, con sapore di viola e sorba. L’epoca di maturazione è medio-tardiva (prima metà di ottobre).

Le origini del Cabernet-Sauvignon non sono certe: alcuni studiosi lo ritengono originario dell’Epiro, ed il nome deriverebbe dal corrispondente guascone Carbonet; secondo altri il Cabernet-Sauvignon sarebbe la vitis caburnica descritta da Plinio il Vecchio nella Naturalis Historia, e corrisponderebbe al vitigno (e vino) greco Kapnios. Il nome Sauvignon deriva da una antica parola francese che significa “selvaggio” (sauvage).

Tuttavia test genetici effettuati nel 1996 presso il dipartimento di enologia e viticoltura dell’Università della California a Davis hanno sorprendentemente dimostrato che il Cabernet Sauvignon è un incrocio (probabilmente avvenuto in maniera spontanea nel XVII sec.) tra il Cabernet Franc, vitigno a bacca rossa, e il Sauvignon Balanc, vitigno a bacca bianca.

Oggi viene usato anche per la vinoterapia in quanto sembra avere effetti benefici nel trattamento dell’ipertensione e di problemi ischemici.

Il Cab è facilmente riconoscibile per la sua natura esuberante: ha un naso complesso e vivace che ricorda i profumi del bosco, è come fare una passeggiata tra i cespugli: trovate mirtilli, ribes nero e more che si intrecciano alle erbe alpine, tracce di sottobosco, rocce (grafite). Altri profumi caratteristici sono note terrose, rabarbaro, prugne, eucalipto, cedro, tabacco e ciliegie sotto spirito. Peperone, anice e olive come eredità dal Sauvignon Blanc, con cui condivide tutte le suggestioni erbacee.

Al palato è maestoso, pieno e ampio nei ritorni con tannini che sanno di liquirizia e riempiono la bocca con avvolgenza, creando una struttura notevole. Ma è con il trascorrere degli anni che il Cabernet trascende la sua natura vigorosa per diventare di una finezza incredibile, balsamico e ricco di aromi terziari speziati, ma tutto questo mai a scapito della struttura, che rimane solida e compatta.

Potremmo dire che il Cabernet Sauvignon è un vino globale, grazie alla sua fama di vitigno prestigioso si è diffuso in tutto il globo, ma questa varietà ha sempre un prezzo e non sempre significa che sia facile fare Cabernet, anzi la bomba super fruttata è dietro l’angolo. Tanti ci provano, ma pochi riescono nell’impresa. Tutto sta nella sua buccia spessa e ricca di sostanze, anzi tutto sta nella macerazione sulle bucce: se il mosto resta a contatto con le bucce poco tempo avremo vinelli leggeri, ma se resta a contatto per un periodo superiore (tre settimane), il vino avrà una carica polifenolica con un potenziale incredibile. Ma tutta questa sostanza per forza di cose avrà bisogno di un lungo e graduale affinamento in legno, magari in barriques non troppo tostate altrimenti avremo dei vini segnati dal legno in maniera netta e perderemmo il voluttuoso fascino di questo grande vino.

Servitelo ad una temperatura di 16-18 gradi in calici ampi, dove è possibile far ruotare il vino senza farlo fuoriuscire, in modo da permettergli di ossigenarsi lentamente.

Il Cabernet Sauvignon è il vino perfetto per le grandi occasioni, si presta a svariati abbinamenti con il cibo, soprattutto quando si parla di carne. È il vino perfetto per le festività e il Natale con tutti gli arrosti, i brasati, i sughi e gli intingoli che circolano, ma è, nonostante la struttura, anche un ottimo vino estivo, da abbinare ad ogni grigliata di carne, anzi Il Cabernet è il vino perfetto per le grigliate di carne grazie alla sua possente rotondità.

Partiamo subito dicendo che il Cabernet Sauvignon è uno vino tannico e strutturato, dotato di finezza e caratteristiche uniche e un corredo aromatico ampio e sontuoso, ma non è un vino delicato o tenue.

Il Cab è un vin di bosco, quindi troverete mirtilli, muschio, tartufo, tracce di sottobosco, erbe alpine e funghi, ma è la sontuosità del frutto a lasciare il segno: ciliegie sotto spirito, amarene e prugne cotte, rabarbaro, tamarindo e liquirizia. Essendo figlio di Sauvignon Blanc e Cabernet Franc troviamo anche una sequenza di profumi erbacei ed affumicati di peperone e con l’invecchiamento sviluppa dei meravigliosi profumi di balsamici di cedro ed eucalipto.

Il Cabernet Sauvignon è un vino possente, inconfondibile, di corpo, con sapori e profumi netti che scolpiscono una struttura notevole, sfruttate le sue caratteristiche anche in cucina, per marinare la carne oppure per preparare delle riduzioni di vino.