Il vitigno Cabernet Franc è di probabile origine illirica e progenitore del più famoso Cabernet Sauvignon, nato nel Medioevo da un incrocio spontaneo con il Sauvignon Blanc. Nel nome del vitigno è racchiuso tutto il suo fascino e la sua caratteristica principale: infatti un vino franco è quel vino dotato di profumo pulito e inconfondibile, che richiama la tipologia del vino e lo rende immediatamente riconoscibile. Rispetto al Cabernet Sauvignon germoglia e matura sensibilmente prima, anche due settimane, ha meno tannini (ma non ne è sprovvisto) e in generale meno polifenoli, un po’ meno colore e tende ad una minore concentrazione, tutte caratteristiche che costituiscono le debolezze dei Cabernet Franc mediocri e grandi punti di forza di quelli eccellenti.

È diffuso soprattutto nel nord-est d’Italia, in particolare in friuli, ma si trovano coltivazioni anche in Veneto (dove è conosciuto anche come Bordò), nell’ambito di alcune miscele di chianti e nell’estremo sud, in Puglia e nella Sicilia sud orientale. Le coltivazioni di Cabernet Franc in Toscana sono aumentate negli ultimi anni, in particolare nella regione di Bolgheri e nella Maremma, dove l’uva è apprezzata per l’equilibrio e l’eleganza che porta alle miscele. I vini italiani che sono spesso etichettati semplicemente come “Cabernet” tendono ad essere principalmente Cabernet Franc o un uvaggio di Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon.

Il Cabernet Franc è uno dei vini rossi più facili da riconoscere, molto friendly per l’appassionato che si avvicina al mondo del vino, è la versione rossa del Gewurztraminer. Una volta che ne avrete bevuti una decina, non faticherete a riconoscerlo. Il suo alto contenuto di pirazine marca con inconfondibili tracce fumé e di peperone, se l’uva ha raggiunto una maturazione eccellente il vino risulta elegante e screziato di eleganti note affumicate, altrimenti i richiami di peperone e pepe sono bruschi e rendono il vino molto verde e poco piacevole.

Il Franc ha un colore rubino scuro, che con gli anni tende al granato.

I profumi del Cabernet Frac non potrebbero essere più franchi di così: peperone, pepe, tracce fumé e humus (foglie) che si mescolano ad un frutto scuro dove troviamo mirtilli, ribes, lamponi e fragole. Liquirizia, alloro, tracce terrose e sottofondo erbaceo sempre. Menta, cioccolato e violette procedono di pari passo. La sua carica balsamica è inconfondibile.

Al palato è rotondo, caldo, ampio, di medio corpo, ma dotato di una freschezza vivace e soprattutto mai troppo pesante. Un buon Franc può essere un vino che crea dipendenza, ha un equilibrio che incoraggia alla beva e non lascia più scampo. Potreste confonderlo con il Cabernet Sauvignon, ma non è così tannico, scuro e intenso.

I suoi tannini e le note erbacee ed affumicate si sposano a meraviglia con carne alla griglia, hamburger, pici al ragù di cinghiale, lasagne al forno alla bolognese e risotto al tartufo.