Arneis è un vitigno piemontese originario del Roero, diffuso oltre che nella regione originaria, anche in Liguria e Sardegna. Le prime citazioni che lo riguardano risalirebbero alla seconda metà del XIX secolo, indicato coi nomi Bianchetta o Nebbiolo Bianco. È il vitigno base per la produzione del noto vino bianco piemontese Roero Arneis DOCG.

In verità la sua origine è del tutto sconosciuta, molto antica, e non ci sono testimonianze che ne attestino la coltivazione fino al quattrocento, quando viene descritto come già fortemente legato alla zona del Roero, oggi sua terra di coltivazione. Si puo dedurre che sia stato coltivato qui per secoli e quindi già ai tempi dei Romani, ma nessuna testimonianza può fornirne la prova. Nei secoli precedenti comunque si sa che occupava estese superfici, ridotte poi notevolmente tra la prima e la seconda guerra mondiale a causa dello spopolamento delle campagne per la forte industrializzazione che caratterizzò il Piemontese nelle sue forniture belliche. Fu poi dimenticato tanto che negli anni Sessanta erano presenti pochi vigneti per lo più mescolati a quelli del Nebbiolo per la sua caratteristica di tenere lontani gli uccelli, grazie ad una maturazione molto precoce e ad acini molto dolci.

Poi alcuni produttori, in cerca di bianchi di carattere da affiancare ai grandi rossi prodotti dal Nebbiolo e dal Barbera, ne riscoprirono le qualità, rilanciandone la coltivazione grazie anche a nuovi cloni che ne migliorarono notevolmente i risultati, prima incostanti. Da quella produzione incostante sembra tra l’altro che ne deriverebbe il nome dal dialetto locale in cui il termine Arneis indica le caratteristiche di “birichino” e “scapestrato”. Questo nome sembra derivi dal medioevale del quattrocento Renesio o Renexi, quando sulle colline del Roero veniva utilizzato per produrre vini dolci. La sua riscoperta ha portato anche alla produzione di ottimi vini secchi.

Caratteristiche morfologiche

Germoglio con apice cotonoso di colore bianco-verdastro con orli sfumati di rosa

Grappolo medio o medio-piccolo di forma cilindrica-piramidale, spesso alato

Acino medio-piccolo di forma ellissoidale e colore giallo-verdastro con abbondante pruina

Foglia di media grandezza con tre o cinque lobi a seconda dei cloni

Allevamento a controspalliera con potatura corta o mista, predilige terreni collinari di buona esposizione e di composizione prevalentemente sabbiosa

È sensibile all’oidio e scarsamente alla muffa grigia e al marciume acido.

Viene chiamato anche Nebbiolo Bianco per i suoi tralci robusti e dritti, ma è conosciuto anche con il nome di Bianchetta. Molto fertile, si trova a suo agio sui terreni collinari di ottima esposizione, con maturazioni che arrivano in genere alla fine di settembre, comunque mai prima della metà del mese.

L’Arneis una volta utilizzato quasi esclusivamente nella produzione dei vini dolci, oggi fornisce anche vini bianchi secchi di carattere specifico, fruttati e ben delineati da consumare però giovani, entro tre anni, a causa della bassa acidità. Naturalmente viene ancora prodotto del vino nella versione passito. Dal 7 dicembre 2004 ha anche una sua denominazione di origine con il Roero DOCG.

L’Arneis fornisce ai vini profumi di fiori e frutta bianca che vengono talvolta terminati da sensazioni di frutta secca. In genere il corpo è pieno, leggermente acido con un finale di mandorla amara. Viene molto utilizzato anche nella denominazione Piemonte DOC e Langhe DOC dove può essere vinificato in purezza. Nel Roero viene anche spumantizzato.

Il Roero Arneis Docg va servito a una temperatura di 8/10 °C. E’ un eccellente aperitivo e si abbina molto bene ad antipasti di pesce o verdure, a minestre di cereali e verdure a primi piatti di mare e più in generale a menù di pesce. Da provare con tomini, robiola alla griglia e formaggi freschi.